Non un manifesto femminista o inutilmente rivendicativo di spazi e emozioni non concesse, quanto un viaggio sincero nelle aspettative, nelle delusioni, nelle gioie, e più in generale nella vita di una donna che ricerca la propria ragione di essere e la trova negli occhi smarriti di un bambino.
Viola, la protagonista del romanzo, è una donna come tante, dalla vita in apparenza serena. Nella sua esistenza, però c’è un vuoto profondo e sordo, che non intende ascoltare le scuse della ragione. È impossibile ascoltare la ragione, quando il cuore grida forte il proprio disagio!
E così Viola decide di partire, alla ricerca di un passato che dia significato al proprio presente e soprattutto sul quale fondare un futuro inizialmente incerto e fumoso.
Tornare sui luoghi della propria infanzia, significa per Viola comprendere le radici di un dolore mai del tutto accettato. E comincia quindi una sorta di percorso salvifico che deve affrontare la propria profondità nel dolore viscerale del mondo, degli “altri”: del “fallito” Marcello, della insoddisfatta Matilde, sino agli occhi di un bambino sconosciuto. E poi della Lei per eccellenza, della madre di Viola che involontariamente rivela alla figlia un trascorso di scelte difficili, mascherate con il velo dell’apparente leggerezza.
Non è un percorso semplice quello che porta il proprio dolore a confrontarsi con quello degli altri. Anzi, è spesso un procedimento rischioso, dal quale potrebbe essere possibile non riemergere e che comunque dal quale non si può (e non si deve!) uscire con le stesse paure dell’inizio.
Fiammetta Ferzi si dimostra, al suo esordio letterario, come una scrittrice capace di suscitare emozioni, forse perché il suo è un narrare che nasce delle emozioni. Non si nasconde dietro le convenzioni che spesso ingannano gli autori meno esperti, e affronta – onesta, ma determinata – il difficile compito di raccontare un mondo complesso come quello dell’animo femminile.
Ripercorrere la vita di una donna, per una donna che si rivolge principalmente a un pubblico femminile, può far incorrere nel facile – ma quanto mai ingannevole – abbaglio che tende a escludere il mondo maschile da certe dinamiche che portano all’acquisizione di una consapevolezza nuova. Invece “Come una falena nelle notti d’estate” è un libro che si rivolge anche e soprattutto a lettori che hanno voglia di comprendere – almeno in parte - la complessità dell’animo femminile, per carpirne i sogni e trasformarli in desideri esauditi.
Procedimento quanto mai complesso, ma alla portata di anime sensibili, che prescindono dal genere di appartenenza, per trasformarsi in recettori di emozioni, che tendono alla felicità ricercando la propria viscerale ragione di vita.
Arturo Bernava
Fiammetta Ferzi
COME UNA FALENA NELLE NOTTI D'ESTATE
Il Ciliegio, 2012
Pagg. 244 -
Euro 16,00
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