martedì 1 maggio 2012

Recensione: OCCHI DI RAGAZZO di Emanuele Aurelio

Libro promettente, questo di Emanuele Aurelio. L’impostazione è implicita nel titolo, Occhi di ragazzo: è lo sguardo attento di un giovane che cerca, e a volte trova, consonanze tra se stesso e il mondo esterno. La prima poesia della raccolta, Si è, è già una dichiarazione di poetica, il tentativo di costruire una propria consapevole forma espressiva.
In Nuvole c’è un uso maturo dell’anastrofe, tecnica frequente nei versi di Aurelio, e non mancano interessanti rimandi linguistici, con molta attenzione al suono e alla musicalità del verso. Si perdona qualche incertezza tecnica e a volte è troppo presente l’eco delle proprie letture, cosa del resto inevitabile in un autore così giovane.
Si farebbe però torto all’autore se non si sottolineasse qualche alternanza di stile, qualche forzatura metrica, un uso ripetuto del “ti” e del “ci” (“ti guarda”, “ti porta”...), del tutto sconsigliabile. Qualche finale è rigidamente prosastico (ma nei nostri cuori / sempre sopra starà), appare pleonastico l’ultimo verso di Non andare ed è decisamente ingenuo quel “grazie di esistere” che conclude Non andare. Tutto ciò non mina in alcun modo la potenzialità del poeta, che anzi più facilmente può attuarsi se si confronta con note e osservazioni che nulla tolgono alla validità di fondo di questo esordio.
Vi sono attacchi molto felici, poesie strutturalmente ben poste, momenti efficaci, come in Avarizia (Retta via / per arida acqua / Fumosa scia / per incolmabile disio /Cacciatrice malia / di persone vuote), La Vita (Assisto / stupefatto / al germogliare di una rosa. / Partecipo / instancabile / alla realizzazione di un’utopia), E se.. (un ottimo incipit: E se la vita fosse solo il sogno di qualcuno …), Il mondo gira (E se l’uomo fosse solo un’azione / se l’uomo fosse davvero un agire … , Alla mia professoressa di lettere (Chi arde / non lascia un terreno umido. / Chi è impegnato non sperpera il tempo. / Chi è fervido / non aspetta la grazia divina. / Chi sa fare / può fare. / Ma chi arde troppo rimarrà per un tempo infinito / attonito e stanco. / Scusi le parole beffarde / ma non sono condannatrici / sono consigliere.), Alla mia prof di Arte. In questi testi la raccolta prende vigore, il linguaggio è maturo, lo stile più personale.

Non ci sembra felice la scelta di inserire delle poesie in inglese, ma è una menda perdonabile nel libro d’esordio di un diciannovenne di talento. Lo aspettiamo con fiducia a una prossima prova.

Giancarlo Giuliani





Emanuele Aurelio
Occhi di ragazzo
Calabria Letteraria Editrice 2009
ISBN 9788875741853

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